"Non sono le idee che mi mancano, è il tempo per realizzarle che è troppo poco."

lunedì 24 novembre 2008

vi presento madama alticcia!

Nei miei girovagare tra blog qualche tempo fa ho visitato quello di AAA, accademia affamati affannati.
E' QUI che l'ho trovata e me la sono sognata di notte, tante, troppe volte.
Non ne avevo mai sentito parlare e nemmeno l'avevo mai vista in giro.
Era diventata una ossessione, ci stavo male se non provavo.
Mentre in cucina preparavo l'occorrente mi tremavano le mani e il cuore mi batteva forte. Ma dico, possibile che MADAMA ALTICCIA mi abbia così conquistato, tanto da farmi perdere il lume della ragione?
Ebbene SI! Ho perso la testa per questa torta, ormai ho deciso, l'ADORO!
Sono molto particolare in fatto di dolci: non vado matta per i dolci al cucchiaio, creme e panna non godono delle mie simpatie, e quando ho visto questa già mi immaginavo i suoi sapori e il suo profumo...
Per le dosi andate QUI, io mi limito a postare le foto passo passo...

Ecco la pasta frolla pronta per essere incartata nella pellicola per riposare.



Dopo una mezz'oretta ho steso la pastafrolla nella tortiera da 22cm. di diametro. Ho seguito alla lettera le istruzioni.



Dopo aver messo la marmellata di arance ho adagiato gli amaretti come spiegato nella ricetta.



Ecco la copertura con le uova, zucchero e la farina di mandorle, adesso è pronta per essere messa in forno.




ECCOLA! E' uscita profumatissima e la voglia di tagliare già una fettina è stata veramente forte... ma non potevo! Ho dovuto pazientare pazientemente la sera!!!



E questa è l'unica fettina scampata alla cena di sabato sera, quando ho dovuto dividerla con tutti gli altri... sigh!



GRAZIE ARTEMISIA!!!

giovedì 20 novembre 2008

zuppa di farro e fagioli

E' parecchio freddo in questi giorni, le giornate sempre più corte e grigie, e allora cosa c'è di meglio quando fuori fa freddo della zuppa di farro e fagioli?
Allora subito al lavoro, perché il gelo sta arrivando e per preparare questa buonissima zuppa dal sapore antico ci vuole un po di tempo.

ZUPPA DI FARRO E FAGIOLI
(dose per 6 persone)
200 gr. di farro
400 gr. di fagioli rossi secchi (a me non piacciono, ed ho usato i cannellini)
200 gr. di pomodori pelati
mezza cipolla
una costa di sedano
uno spicchio di aglio
salvia, maggiorana, sale, pepe, olio extra
2 o 3 pezzetti di cotiche di prosciutto (io non le avevo)



Mettete a bagno i fagioli secchi per il tempo necessario. Quindi lessateli e mettete da parte con il loro brodo di cottura.
In una casseruola fate il soffritto con olio extra, cipolla, sedano, aglio, salvia tritati. Aggiungete i pelati, sale e pepe. Quando sarà rosolato appena, aggiungete i 3/4 dei fagioli con il loro brodo di cottura, fate insaporire e passate al passaverdure. Mescolate e aggiungete il farro lavato molto bene.
Fate cuocere per circa una quarantina di minuti mescolando ogni tanto.
Se dovesse asciugare troppo aggiungete acqua calda.
A fine cottura unite i fagioli che avevate tenuto da parte e servite la zuppa bollente condita con un filo di extra vergine e una spolverata di pepe.
Questa è una minestra tipica della lucchesia, esattamente della Garfagnana, vi ho postato la ricetta di mia mamma, avuta da una cara amica garfagnina.
Devo scappare, il Denso non mi vuole vedere a letto con il PC!!!!
NOTTE A TUTTIIII!!!!

martedì 18 novembre 2008

verdura aliena? no, cardi gobbi!



Fanno paura eh? Li conoscete i cardi gobbi? Non ho la più pallida idea di come possono chiamarsi in giro per l'Italia, qui in Toscana si chiamano cardi gobbi.
Appartengono alla famiglia dei carciofi. I cardi devono essere di colore biancastro, sono più delicati, vengono coltivati in assenza di luce proprio per mantenerli chiari e più teneri. Come il carciofo subisce l'annerimento e quindi bisogna tenerlo costantemente in acqua acidulata fino al momento della cottura. Del cardo si consumano le costole, scartando le esterne più dure. E' molto importante togliere i filamenti fibrosi che si trovano in tutte le coste, anche quelle più tenere.
Dopo aver pulito e tagliato le coste a pezzetti di circa 5/6 cm le ho fatte andare in pentola a pressione per...diverso tempo, forse per 30 minuti o più, non ho preso il tempo con esattezza, comunque controllavo continuamente aiutandomi con i rebbi della forchetta. Intanto ho preparato il sughetto al pomodoro: olio extra, spicchio di aglio, mezzo barattolo di pelati, sale, un pochino di acqua e fatto andare piano piano per 10/15 minuti. Pronti i gobbi li ho aggiunti al sughetto e fatto insaporire per altri 10 minuti. Bisogna stare attenti che il sughino non asciughi troppo, deve rimanere morbido. Si servono bollenti con una spolverata di parmigiano.



L'alieno tutto contento si è trovato questo bel contorno profumato nel piatto. Aveva già l'acquolina in bocca il pane pronto per la scarpetta e... non è riuscito a mangiarli! E lo sapete perché? Perché sono amarissimi, ecco perché! E come dice l'alieno: "Qui ci vuole un palato da adulti!"

lunedì 17 novembre 2008

rotolo alle mele

A volte capita che in frigo c'è un rotolo di pasta sfoglia che scade tra 2 giorni, magari c'è anche mezzo barattolo di marmellata di arance che aspetta triste che qualcuno si accorga di lui e guarda caso qualche amaretto avanzato fa capolino dal barattolo dei biscotti. Metti che ci sono delle mele di montagna bruttarelle e non più freschissime e hai 10 minuti per preparare un dolcino per merenda...per fortuna la ricettina che si trova nel rotolo di pastasfoglia arriva veloce in aiuto e mette insieme tutti questi ingredienti. Incredibile!

ROTOLO ALLE MELE



1 rotolo di pasta sfoglia
5 mele renette (io ho fatto con quelle che avevo)
50 gr. di biscotti tipo oro saiwa
50 gr. di amaretti
100 gr. di marmellata di arance
poco burro per spennellare il rotolo

Sbucciare e tagliare a fettine le mele.
Triturare gli amaretti e i biscotti.
Srotolare la pasta sfoglia e bucherellare con una forchetta.
Spalmare la marmellata in modo uniforme lasciando liberi i bordi e fare uno strato con i biscotti sbriciolati. Aggiungere le fettine di mela ed arrotolare la pasta sfoglia su se stessa chiudendo bene i bordi.
Sistemare il rotolo in una teglia con la sua carta forno, spennellare con il burro fuso la superficie e infornare sul ripiano intermedio del forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.

La prossima volta per far felice il Denso ci metterò i gherigli di noce e per me ci aggiungerò un pizzico di cannella.

Ragazzi, ma quanti premi mi avete assegnato?

GRAZIE a Luca e Sabrina di sapori diVini per questo bel premio:

Regolamento:Questo è un premio che riconosce i valori che ogni blogger dimostra ogni giorno nel suo impegno a trasmettere valori culturali, etici, letterari e personali. In breve mostra la sua creatività in ogni cosa che fa.Ecco cosa fare :1) Accettare e visualizzare l'immagine del premio e far rispettare le regole2) Linkare il blog che ti ha premiato3)



Passo ora a ringraziare Susina di Pasticci e deliri di una strega in cucina, che mi ha letteralmente riempito di premi:





E uno specialissimo grazie anche a Nicoleta e Manu di "Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni" per questo simpaticissimo premio:



Adesso vorrei che tutti, ma proprio tutti gli amici e amiche blogger che passano di qua prendessero i premi, perchè tutti meritiamo un riconoscimento per l'impegno che mettiamo nei nostri blog.

P.S. Questo post è stato scritto a rate...ho finito di scrivere alle 22.07...

venerdì 14 novembre 2008

estratto della proposta di legge 1269

link al decreto

PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato LEVI


Capo II
PRODOTTO E ATTIVITÀ EDITORIALI


Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
2. Per le attività editoriali svolte sulla rete internet dai soggetti pubblici si considera responsabile colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.



Vista la mia perplessità su questa situazione, l'alieno mi ha esortato a leggere il decreto, di cui qui ho riportato un estratto.

mercoledì 12 novembre 2008

domenica con menù...diverso

Questa domenica ho preso il Denso in contropiede, facendo un menù tutto particolare.
Lui non ce l'ha fatta a brontolare: era troppo stanco (ha fatto la mezza maratona di Livorno in circa 2 ore, e alla sua età...eheheheh!) e quindi si è trovato sulla tavola sapori e gusti assai diversi di quello che cucino abitualmente.
E gli alieni? Hanno mangiato tutto ovviamente!
Per il primo mi sono fatta tentare da Gunther con i suoi
"TORTELLI DEI 12 ABATI DI CHALLANT":


Che buoniii!!! Solo il Denso ha sgranato gli occhi al primo assaggio e ha aperto bocca: "MA...." ed io subito pronta: "Sono tortelli di zucca, li ho presi da Gunther."

Per il secondo sono andata con le trote salmonate e di accompagnamento il COLCANNON di Susina!


E il Denso: "Ancora esperimenti? Ma io devo mangiare in un'altro modo, proprio perché oggi ho fatto più di 21 km. che posso mangiare così! E che c'è dentro? Cavolo? Ah, allora farà bene."

E poi non potevo chiedere di più da quelle creature e allora sono andata sul tranquillo con il:
DOLCE AGLI AMARETTI




Semplice e veloce è un ottimo dolcino con il gusto raffinato dell'amaretto, è una ricettina di 2/3 anni fa, trovata sempre per caso sul giornalino mensile del supermarket vicino casa.
Insomma, a me piace molto! Ci vuole un attimo per farlo e garantisco un figurone!
DOLCE AGLI AMARETTI
100 gr. di farina
125 gr. di amaretti
2 uova
120 gr. di burro
100 gr di zucchero
1 cucchiaino di cacao
mezza bustina di lievito
un pizzico di cannella
5 cucchiai di rum
Lavorare il burro morbido con lo zucchero, unire i rossi lavorando sempre bene, quindi gli amaretti sbriciolati bene, il cucchiaino di cacao, il rum, cannella, farina, il lievito e per ultimi gli albumi montati a neve. Sistemare nella tortiera imburrata e infarinata e mettere in forno a 180° per 30 minuti.



Ringrazio tutti gli amici che mi hanno premiato, sono un pochino affaccendata in questi giorni, appena posso vado a ritirare i premi, buonanotte a tutti!

lunedì 10 novembre 2008

una storia di amore e di tenebra - amos oz

Non nascondo che a tratti ho fatto fatica a leggere questo libro che mi ha regalato la mia amica.
E' la storia di Amos Oz, scrittore israeliano, della sua infanzia e giovinezza, del suo mondo ricco di problematiche politiche e storiche, con salti avanti e indietro nel tempo analizzando le radici della sua famiglia.
Devo ammettere che a volte mi sono persa leggendo certe pagine che trattavano la situazione politica nell'arco degli anni '30-'50, però altre mi hanno fatto sorridere, altre ancora commuovere.
Un viaggio interiore alla ricerca di se stesso, dei suoi ricordi e delle sue emozioni.
L'infanzia, l'adolescenza, il rapporto con il padre e la madre, la povertà e la grande cultura che hanno caratterizzato il mondo di Oz.
Particolarmente bella e dolorosa è la figura della madre, presenza sempre discreta eppure fortissima nella vita di Amos.
Sarebbe troppo lungo e comunque riduttivo raccontare anche a tratti il libro, ho trovato particolarmente toccanti le pagine in cui parla del rapporto con sua madre, la sua tenerezza, la sua sensibilità, la sua malattia non capita, la disperazione che traspare per non aver potuto far niente per aiutarla e il senso di impotenza per non aver potuto evitare il suo suicidio.
Non so se avrete voglia di leggere questo libro che nella edizione economica Feltrinelli è di 627 pagine, magari se arriverete a leggere le ultime pagine chissà se vi verranno le lacrime agli occhi come è successo a me.

sabato 8 novembre 2008

ode al ponce livornese

Non c'è nulla da fare a noi livornesi per guarire dal cimurro ci vuole un bel poncino!!!
Ragazzi, non si può raccontare il ponce: è una poesia, un profumo inebriante e forte, un ventaglio di sapori che si apre nel palato rilasciando gli aromi del caffè e del rum, pardon del "rumme" come si dice da queste parti.
Per il ponce ci vuole il "Civili", storico bar livornese nella zona della stazione, niente di chè, anzi, ma le sue pareti sono tappezzate dai quadri dei pittori macchiaioli livornesi, e se passate di qua vale davvero la pena di andarci, con o senza raffreddore!



Certo che si può fare anche in casa! Che domande!
Magari ci dobbiamo accontentare, però "dè, si pole fà"!
Allora, ci vuole il bicchiere di vetro spesso e basso. Preparo il caffè con la moka (io adopero la miscela 100% arabica), intanto scaldo senza assolutamente fare prendere il bollore il rum da correzione (qui si può trovare il "rumme" apposito in vendita anche nel supermercato) con una scorzetta di limone.
Io personalizzo ulteriormente con un cucchiaino da caffè di sassolino, che gli dà quel qualcosa in più...
Il caffè deve arrivare a metà bicchiere, un cucchiaino di zucchero e giù il rum bollente: è la coronazione finale dopo una cenetta abbondante per aiutare a digerire meglio.
Un giro veloce con il cucchiaino per far sciogliore lo zucchero e si può assaporare...
Questo sì che apre le vie respiratorie e ti solleva il morale!
Scherzoooo!!!!

Il ponce è una rivisitazone "colorita" del punch inglese, ma questa è un'altra lunga storia...

venerdì 7 novembre 2008

muffin all'aroma di arancia e zenzero con gocce di cioccolato


Avrei diverse cosette da postare, ma dato che sono ancora raffreddata e bisognosa di tante coccole ho deciso di fare i miei muffin preferiti, quelli da assaporare con una bella tazza di tè bollente, profumosi e saporiti.
I muffin delle coccole, insomma.
Dedicati alla raccolta di Sara.

MUFFIN ALL'AROMA DI ARANCIA e ZENZERO con GOCCE DI CIOCCOLATO
220 gr.di farina
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
100 gr.di zucchero
1 cucchiaino di cannella in polvere
zenzero grattugiato
scorza grattugiata di un arancia non trattata
120 cc.di latte
2 cucchiai di olio di arachide
2 uova
80 gr. di burro morbido
100 gr. di gocciole di cioccolato



Come al solito si lavorano velocemente gli ingredienti solidi separatamente da quelli liquidi. Si uniscono poi i due composti aggiungendo il burro morbido, il cucchiaino di cannella, la scorza grattugiata dell'arancia, lo zenzero e le gocciole di cioccolato.
Preparati i pirottini si mettono nel forno già caldo a 175° per 20/25 minuti.



Una bella mug di tè bollente magari aromatizzato in sintonia e io mi sento coccolata...



Devo fare una precisazione: i puristi del tè saranno inorriditi a sentirmi parlare di tè aromatizzato. Come dargli torto?

mercoledì 5 novembre 2008

triglie alla livornese

No, non stò per niente bene, sono raffreddatissima, gli occhi lacrimosi e il mal di testa...acc!!!
In compenso qui tutti mangiano, hanno proprio quel brutto vizio, ieri con la nausea ho fatto il ragù e vi posso assicurare che non mi sono divertita per niente...
Stasera invece è andata per le buonissime:

TRIGLIE ALLA LIVORNESE
dose per 3 persone
6 triglie di circa 100 gr. l'una
300 gr. di pelati o pomodori freschi
olio extra, 2 spicchi di aglio, peperoncino, prezzemolo
sale e pepe nero



Soffriggere l'aglio e un pezzetto di peperoncino. Quindi aggiungete i pelati, un poco di acqua, sale e pepe. Lasciare cuocere per una ventina di minuti.
Intanto pulire le triglie, squamarle con delicatezza. Sono pesci che cuociono rapidamente.
Appena pronto il sughetto adagiarvi le triglie e cuocerle per una decina di minuti scoperte, non giratele perchè essendo molto delicate si possono rompere: basterà smuovere il tegame ogni tanto.
Prima di portare a tavola la spolverizzata di prezzemolino è d'obbligo!
Che dirvi...il Denso era al settimo cielo!



A Livorno c'è una comunità ebraica molto numerosa e cucinano le "triglie alla mosaica". La differenza stà nella preparazione del sugo di base: insieme al pomodoro adoperano il sedano e fanno cuocere a lungo. Quindi passano il sugo e successivamente vi adagiano le triglie.
Ah! un'altra curiosità lo sapete che a Livorno il peperoncino viene chiamato zenzero?

lunedì 3 novembre 2008

torta di farina di mais alle mele e semi di sesamo

La scorsa settimana sono passata da casa dei miei genitori, tra un caffè e una chiacchiera mi è passata sotto gli occhi una rivista e mentre ero lì che giravo le pagine tra cure per capelli e sfilate di moda mi sono imbattuta in questa ricettina che ho trovato interessante. Ve la posto subito subito...

TORTA DI FARINA DI MAIS ALLE MELE E SEMI DI SESAMO
250 gr. di farina di mais
250 gr. d farina 00
200 gr. d zucchero
2 uova
1,7 dl. di olio di arachide
1 dl. di vino bianco
1 bustina di lievito
2 mele golden
semi di sesamo
zucchero a velo

Ho lavorato le uova con lo zucchero in una terrina fino ad ottenere una bella crema. Quindi ho unito le farine e il lievito setacciati tra loro, l'olio, il vino e mescolato bene.
Ho versato il composto in uno stampo di 22x26 foderato con la carta forno, ho distributo le mele sbucciate e affettate, cosparso con i semi di sesamo e poco zucchero a velo. Messo in forno caldo a 180° per circa un'ora.
Ed ecco come è uscito...



Dato che si trattava di una ricetta nuova ho fatto l'esperimento con metà dose, e sistemato il composto nello stampo del plum cake...quasi quasi mi piace di più!!!
AH, un'altra cosa!!! In realtà al posto del sesamo dovevo usare i semi di papavero, ma non mi è riuscito trovarli!!! Magari la prossima volta cercherò di arrivare in città...



E adesso permettetemi di fare un lamentino: non è che mi senta benissimo, ho una leggera nausea, bruciore di stomaco ormai da 5/6 giorni e oggi si è anche aggiunto il mal di schiena. UFFAAA!!!!