"Non sono le idee che mi mancano, è il tempo per realizzarle che è troppo poco."

giovedì 22 dicembre 2011

panettone marietta

Un grazie all'Artusi che è riuscito a convincere la Marietta a spifferargli la ricetta del suo panettone!

PANETTONE MARIETTA



- 300 gr. di farina 00 (io ho usato la manitoba)
- 100 gr. di burro morbidissimo
- un uovo intero e due tuorli
- 80 gr. di zucchero
- 80 gr. uvetta sultanina
- 20/30 gr di canditi
- due decilitri di latte
- grattugiatina di scorza di limone
- un pizzico di sale
- una bustina di lievito vanigliato ( io ne ho messa 3/4)

Lavorare bene il burro morbido con le uova, poi aggiungere la farina, lo zucchero e il latte poco per volta, lavorando sempre molto bene il composto.
Aggiungere il limone grattugiato, l'uvetta e i canditi infarinati.
Per ultimo aggiungere il lievito.
Ho versato il composto in uno stampo alto e liscio (come dice l'Artusi) avendo però l'accortezza di foderarlo con la carta forno.
A questo punto non resta altro che metterlo in forno gia caldo (180°) per un 40/50 minuti.

P.S. Ho l'impressione che il forno non funzioni a dovere.



Questo è il mio ultimo post pre-natalizio, da domani mi dedicherò solo alla mia famiglia e ai miei amici più vicini...e pure alla mia gattona che è qui sulla scrivania e fa le fusa...ha bisogno di coccole, è già da una quindicina di giorni che la trascuro.

Una fetta di panettone a tutte le amiche e gli amici che passano di qua, auguri di un Santo Natale che lo possiate passare in serenità con i vostri cari, un bacione a tutti e un grande abbraccio.

venerdì 16 dicembre 2011

les madeleines

"... oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzo di «madeleine». Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso che agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa: o meglio quest’essenza non era in me. era me stesso. Avevo cessato di sentirmi mediocre, contingente, mortale....."

Marcel Proust, A la recherche du temps perdu.




LES MADELEINES



- 100 gr. di farina 00
- un uovo intero e un tuorlo
- 75 gr. di zucchero
- un pizzico di bicarbonato
- scorza di limone grattugiata
- 100 gr. di burro sciolto a temperatura ambiente
- un pizzico di vaniglia

Sbattere fino a rendere ben spumosi l'uovo intero e il tuorlo con lo zucchero.
Aggiungere il limone grattugiato, un pizzico di vaniglia, e la farina setacciata con il lievito.
Amalgamare delicatamente e aggiungere il burro fuso in precedenza e raffreddato..
Lasciar riposare per una quindicina di minuti.
Preparare il composto negli stampini imburrati e mettere in forno già caldo a 180° per 12 minuti.




Anche questi impacchettati, un bel nastrino rosso o a quadrettini ...piccoli pensieri che regalano una pausa di serenità.

mercoledì 14 dicembre 2011

omini di pan di zenzero

Fuori piove, una giornata bigia e triste, manco sembra di essere a dicembre.
C'era bisogno di profumo di dolci in questa casa.

Così dopo aver sfornato le meringhette al cocco mi sono resa conto che il profumo non sarebbe bastato.



Ho messo la spianatoia sul tavolo e ho incominciato...farina, burro, zenzero...

OMINI DI PAN DI ZENZERO



- 300 gr. di farina 00
- 100 gr di zucchero
- 1 uovo
- 125 gr di burro morbido
- 1 cucchiaio di latte se occorre per impastare
- 1 pizzico di bicarbonato
- 1 pizzico di zucchero
- 1 abbondante spolverata di zenzero e di cannella

Lavorare tutto velocemente come per una pastafrolla.
Lasciar riposare in frigorifero per una ventina di minuti.
Stendere la pasta a circa 5 mm. e con le formine tagliare i biscotti.
Sistemare sullaplacca del forno precedentemente foderata con la carta forno.
Infornare a 180° (forno già caldo) per 12/13 minuti.
Ricetta della mia amica Nonnagiulo.




Appena tiepidi imbustare, decorare con un fiocco e...eccoli pronti...

E questo è il mio ultimissimo ricamo...



...ancora pochi punti e avrà un posto d'onore nella mia cucina.

lunedì 28 novembre 2011

ieri? ...nebbia!

Ieri pomeriggio Piazza della Vittoria si presentava così...



In realtà non avevo molta voglia di uscire...ma il Denso relegato in casa...chi ce lo tiene?
Così abbiamo fatto un giretto facendo fotografie alla nebbia... mettendo bene in chiaro le cose: niente "Cesare"...anche se i passi stavano andando proprio in quella direzione.



Chi di voi ha visto il film "Il cappotto" tratto dal racconto omonimo di Gogol' con la regia di Alberto Lattuada con Renato Rascel magari si ricorderà della scena sul ponte immerso nella nebbia...eccolo...



Il film è stato girato proprio a Pavia, e quale altra città avrebbe altrimenti potuto essere più suggestiva?
Pensate che il film è stato girato nel 1952 quando la nebbia si tagliava veramente a fette!
Quella dei nostri giorni è niente al confronto!



L'umido e la nebbia non invogliano certo a uscire...urgeva velocemente un tè caldo....dove?
Al LOFT 10



Bè...nonostante la nebbia, il freddo, l'umidità, la neve che presto arriverà, e in estate le zanzare e il caldo umido...non mi dispiace abitare qui a Pavia...sì, vabbè...l'estate appena posso scappo a Livorno....

In fin dei conti abito in centro...ho tutto a portata di mano...
Il Denso dice sempre che io vivo un po da turista...

Intanto tra le mille piccole cose che ho tra le mani anche il ricamo di Isabelle Vautier va avanti...



E il prossimo post...un nuovo ricamo?

sabato 12 novembre 2011

demain...uno schema di isabelle vautier

Già da mesi avevo l'intenzione di ricamare questo bellissimo alfabeto.
Finalmente mi sono decisa cambiando i colori originali ricamandolo in DMC verde 500 e 502 su puro lino avorio 10 fili/cm.



Il lavoro è scorso veloce ...


...fino a quando mi sono trovata a tu per tu con la prima cornice...



Adesso tocca all'alfabeto...se riesco a ricamare per me!
Ma ho tanti altri lavori per le mani...

Buon w.e.!!!

lunedì 7 novembre 2011

crostata sulla zucca


(foto tratta da "La provincia pavese")

Quando stamani mattina la sveglia ha suonato a Pavia veniva giù un bell'acquazzone.
Chi abita in Borgo Ticino non dorme sonni tranquilli, il Ticino si sta innalzando di livello.
Adesso ha smesso di piovere, ma l'attenzione rimane sempre altissima anche in questa zona.

Sabato mattina sono dovuta uscire per la spesa e vi posso assicurare che a malapena il mio impermeabile rosso ha resistito all'acqua. Per fortuna avevo gli stivali di gomma. Odio bagnarmi i piedi.

Quindi come conseguenza di questo brutto tempo siamo rimasti a casa.
Mentre l'alieno studiava io e Yuffie sabato ci siamo viste "Raperonzolo" accoccolate sul divano sotto il plaid.
E la gatta in grembo.
Ieri pomeriggio la situazione non è migliorata e mi sono rivista "Chocolate"...era qualche anno che non lo vedevo e poi...mica mi ricordavo il finale! Naturalmente sempre con la gatta accoccolata su di me.

C'è stato il tempo anche di fare un bel pranzetto.
E per dolce:

CROSTATA SULLA ZUCCA

per la pastafrolla:

- 250gr. farina 00
- 125 gr. di zucchero
- 125 gr. di burro
- 1 uovo intero e un tuorlo
- 1 puntina di bicarbonato
- scorza di limone grattugiata

Lavorare velocemente la pastafrolla. Mettere a riposare.

per la crema di zucca:

- 300 gr. di polpa di zucca pulita
- 50 gr di zucchero
- 40 gr. di burro
- 30 gr. di canditi
- una manciata di pinoli
- un cucchiaio di brandy (o rum o liquore all'amaretto)
- 12 amaretti sbriciolati

Cuocere la zucca pulita e fatta a quadrettini (io l'ho cotta nel microonde).
Metterla poi sul fuoco aggiungendo il burro, lo zucchero e il cucchiaio di liquore.
Fate addensare fino ad ottenere una crema.
Aggiungere i canditi, i pinoli tostati e gli amaretti sbriciolati.



Imburrare una pirofila, stendere la pastafrolla.
Aggiungere la crema di zucca, decorare a piacere con le strisce di pastafrolla.
In forno caldo (180° gradi) per una quarantina di minuti.



Servire freddo cosparso di zucchero a velo.
Un dolcetto particolare adatto per questi giorni di pioggia.


Siccome ho fatto le foto in cucina...mi sono detta... perchè non fare una foto anche a questo lavoretto?



Eccolo, un quadro fatto qualche anno fa nel 2004, tratto da un vecchio "Susanna".

Con l'albume che avanzate dalla pastafrolla non scordate di fare le "meringhette al cocco"!

sabato 29 ottobre 2011

witch's kitchen

Io non festeggio questa festa.
In questi ultimissimi giorni di ottobre sono ben più importanti i compleanni dei miei fratelli (gemelli) e di mio figlio, lascio Halloween a chi vuole...



però questo non potevo non ricamarlo....

Free di "The primitive hare".
Lavorato con tela aida 55 bianca invecchiata con il tè, il piccolo pannellino finito misura 19 cm. per 13 cm.
Avete tempo tutto il fine settimana per ricamarlo...

Buon w.e.!

mercoledì 26 ottobre 2011

riso venere integrale con i moscardini

Mentre qualcuno si addormenta sul tavolo...



e qualcun'altro si rilassa in poltrona...



C'è chi cucina:

RISO VENERE INTEGRALE CON MOSCARDINI:

per 4 persone:
- 250 gr. riso venere integrale
- 500 gr moscardini
- 1 o 2 scalogni
- un goccio di brandy per sfumare
- pomodorini ciliegini
-prezzemolo, sale, olio extra vergine



Preparate un tegame con olio extravergine e lo scalogno tritato, fate un poco appassire e mettete i moscardini puliti a pezzetti.
Sfumate con un goccio di brandy, lasciate evaporare, coprite il tegame.
Dopo una decina di minuti mettete i ciliegini a pezzetti e portate a cottura aggiungendo acqua se necessario.
Cuocete coperto finchè i moscardini sono teneri.
Controllate con una forchetta.

A parte lessate il riso venere integrale, ha una lunga cottura (il mio in etichetta riportava 50 minuti!).

A una decina di minuti dalla fine della cottura del riso fatelo saltare nel sughetto dei moscardini, in maniera che si insaporisca.
Controllate di sale.
Prima di portarlo in tavola spolverizzare con prezzemolo tritato.
Il sughetto è delizioso...

domenica 16 ottobre 2011

il mio frolla-crumble alle pesche

E' una bellissima giornata oggi.
Fuori una bella brezza ha pulito il cielo, l'aria è tersa, limpida e fredda.
Mi verrebbe voglia di andarmene fuori, un aperitivo con il Denso seduti in piazza Vittoria, pigramente abbandonati sulle poltroncine di uno dei tanti bar della piazza a goderci questo sole.
Invece niente da fare.
Il Denso è impegnato sul lavoro e io pigramente mi affaccio alla domenica mattina.

E comunque non è domenica senza il dolcetto.
Un dolcetto nato per caso da uno errore di valutazione, dato che avevo l'intenzione di fare un crumble con la ricetta che mi aveva dato Nonnagiulo.
Poi...mi è venuto un dubbio...piacerà a quell'incontentabile del Denso?
Dopo aver visto le foto innumerevoli dei crumble che affollano la rete mi sono detta che forse non era il caso.
Se lo avesse assaggiato da Nonnagiulo lo avrebbe apprezzato assai, ma fatto da me...meglio lasciar perdere gli esperimenti, conosco i miei polli.
Non si può dire che sia proprio un crumble ma non avevo altra idea di come altro chiamarlo!
Così da una ricetta nata per un crumble e rielaborata a modo mio è nato...

IL MIO FROLLA-CRUMBLE CON LE PESCHE

- 150 gr. di farina 00
- 150 gr. di zucchero
- 125 gr. di farina di mandorle
- 150 gr. burro morbido a pezzettini
- un pizzico di sale
- uovo (mia aggiunta)
- 2/3 pesche (mia personalizzazione invece che le mele)
- mezza bustina di lievito
- una manciata di mandorle in scaglie



Ho lavorato velocemente la farina, lo zucchero, la farina di mandorle, il burro, il pizzico di sale, l'uovo e la mezza bustina di levito, ottenendo una pasta sbriciolata ma di morbida consistenza, quasi una pastafrolla.
Ho preparato una teglia di 20 cm. di diametro con la carta forno bagnata e strizzata, messo metà dell'impasto.
Aggiunto le pesche a fettine, una manciata di mandorle in scaglie, ricoperto con la pasta rimasta.
Messo in forno già caldo a 180° per un 25/30 minuti.
Controllate sempre comunque.



Ne è uscito questo dolcetto buonissimo, da mangiare anche tiepido, una delizia.
Apprezzato anche da Yuffie, sempre critica in fatto di dolci che non abbiano almeno una briciolina di cioccolato.

Buona domenica!

lunedì 10 ottobre 2011

meringhette al cocco

Ma che ci fate voi quando vi avanzano degli albumi?

Li riciclate nella frittata?
Non li fate avanzare?
Li congelate in attesa di qualche idea?
Li buttate?

Io ci faccio le MERINGHETTE AL COCCO!



Premessa: tengo sempre nella dispensa la farina di cocco, perchè...se faccio una crostata e mi avanza un albume...ecco subito che arrivano anche le meringhette.

occorre:
- 150gr. di farina di cocco
- 2 albumi
- 100 gr. di zucchero

Montare gli albumi a neve ben ferma.
Con molta delicatezza unire la farina di cocco e lo zucchero.
Mescolare sempre con accortezza con una spatola per non smontare il composto.
Foderate con carta forno la placca del forno e adagiarvi dei mucchietti di composto (io mi aiuto sempre con un cucchiaino).



Adesso è pronto per essere messo in forno a calore moderato (150° per un 20/25 minuti) controllate comunque sempre, perchè ogni forno ha i suoi misteri...

Sentirete un profumino invitante e avrete voglia di assaggiare subito ancora caldino questo biscottino meraviglia.



In questi primissimi giorni di freddino sono i compagni ideali per accompagnare una tazza di delicato tè.
Ma fanno fare una bellissima figura se avete in preparazione una cenetta tra amici.
E se volete un attimo di tenerezza sul divano davanti alla tv sgranocchiateli in dolce compagnia...accompagnati magari da un assaggino di moscato o un buon vin santo...



E se vedete che spariscono a vista d'occhio...nascondeteli!

Buona settimana!!!

mercoledì 5 ottobre 2011

di cani, di gatti e di amiche (seconda parte)

Eccoli qui i miei cuccioli, appena due mesi...



Rambaldo da piccolo non era bellissimo, grigiolino, i due occhietti di colore ancora indefinito, spelacchiato, no, non era tanto carino a ripensarci bene. Adesso invece è bellissimo...



Ambra era assai più carina, un batuffolino da stringere e coccolare, un musino dolcissimo.



Ambra è sempre stata di carattere assai più calmo e tranquillo rispetto a suo fratello.
Rambaldo sempre a coda ritta, sempre in esplorazione, sempre pronto a mettere il musino fuori dalla porta di casa.



Adesso sono due bei gattoni di cinque anni, lei sempre tranquilla e placida, lui sempre alla conquista del mondo.
Come quella estate a Livorno che di sera tardi volò giù dal secondo piano.
Si fece ritrovare all'alba del mattino dopo che impaurito e tremante miagolava sotto le finestre di camera.
Per fortuna il Denso ha un udito finissimo!




E lo scorso inverno? Qui a Pavia abito a tre piani, sul corso con autobus, bici, ecc. ecc.
Un sabato mattina sento uno strano miagolio... Rambaldo!!!
Si era incastrato tra le persiane e non riusciva più a saltare per tornare dentro! Per fortuna avevo bloccato le persiano altrimenti ...meglio non pensarci, un gatto spiattellato sotto sotto un autobus...brrrr!!!!



Eccoli, davanti alla porta...appena vedono passare qualcuno lei corre a nascondersi sotto il letto, lui ormai...non ha quasi più paura.




Ormai in montagna è diventato padrone del suo territorio (anche perchè non ci sono altri gatti in giro) e così lui se ne esce regolarmente, fa le sue passeggiatine, rientra, mangiucchia, beve, fa un sonnellino, riparte.
A volte dorme sotto la siepe, fa i bisognini sotto l'alberello di mele, rincorre i grilli ( e se li mangia) e chissà che altro combina.

La notte prima della partenza per Livorno siamo stati a farci un bel giro per i monti e siamo rientrati nel tardo pomeriggio.
Mi raccomando all'Alieno:
" Non fare uscire Rambaldo che fra un po viene buio."
" Ma mamma, poverino, è stato tutto il giorno in casa, ha bisogno di farsi un giretto."
" Alieno, meglio di no, dammi retta stavolta..."
" Ma daiii.... dove vuoi che vada, lo sai che sta qui in giro, va dai vicini, controlla la situazione e poi torna".

Facciamo la doccia, prepariamo per la cena, mangiamo...del gatto nessuna traccia.
Ambra segregata in casa.
Arriva il momento che si iniza ad aver sonno...aspettiamo ancora un po, facciamo una partita a carte.
Del micio ancora nulla.
L'Alieno e Yuffie prendono la torcia e se ne vanno alla ricerca nei giardini dei vicini, nel campo di calcetto sotto casa, perlustrano la zona alla ricerca del gatto.
Nulla di niente. I gatti se non vogliono farsi trovare non si fanno trovare. Niente da fare.

Arriva mezzanotte. Ce ne andiamo a letto.

Io e il Denso non abbiamo mai dormito.
Ogni tanto sentivamo abbaiare dei cani in lontananza e mi immaginavo quel torsolo di gatto alle prese con un cane da pastore...non ci sarebbe stata speranza per lui...e se incontrava una vipera?
Persino il Denso ogni tanto si vestiva e si alzava alla ricerca del gatto, torcia in mano, fuori un buio pesto, un freddo cane.

Verso le cinque della mattina il Denso si accorge di un movimento alle tende anti mosche...

Ramabaldo era arrivato!
Coda tra le gambe, sfinito, stanchissimo, infreddolito (lui che ama il caldo!) si nasconde sotto il letto.
Finalmente!

Insomma per farla breve il gatto dorme per tre giorni di fila, ogni tanto beveva e poi tornava al suo posticino per dormire.

Non lo abbiamo disturbato per tre giorni...al chè, lo prendiamo in braccio per coccolarlo e spazzolarlo...mmmhhhh....non aveva un buon odore...ci siamo immaginati Rambaldo che si rotolava tra lo streco di mucca o di pecora...che camminava tranquillamente tra piccioni-cadavere e chissà quali altre bestie morte.
Insomma, abbiamo cercato di lavarlo alla meno peggio.
Abbiamo rilavato anche dopo due giorni e ancora. Il cattivo odore rimaneva.
Con il pelo lungo in quella maniera non riuscivamo a capire che cosa potesse essere, camminava e saltava regolarmente, aveva il suo bello appetito...non riuscivamo a capire il perchè di quel cattivo odore.
Logicamente Ambra non lo faceva avvicinare.



E' stato l'Alieno ad accorgersene.
Ovviamente a Pavia, lontana dalla mia veterinaria livornese di fiducia.
Piccole macchiette di sangue e la zampetta posteriore sinistra...non aveva più gli artigli!!!
Al che abbiamo subito pensato che fosse rimasto impigliato chissà dove... e per riuscire a liberarsi ...chissà che dolori per strapparsi così le unghie!

A questo punto entra in gioco la mia amica, quella famosa della cucina gialla e blu....

La chiamo, nel giro di un'ora e mezza avevo già l'appuntamento dal suo veterinario e lei mi aspettava in piazza con la macchina (la mia è sempre giù a Livorno...)

Il micione aveva preso una brutta infezione, è bastato un ciclo di antibiotici, disinfettature in loco ed è tutto passato!
E' presto per dire se gli artigli ricresceranno...oggi ho controllato e sembrerebbe che la situazione sia in continuo miglioramento.
Ah, c'è stata pure una seconda visita di controllo, e chi mi accompagnava se non lei?

E per ringraziarla che altro potevo fare se non un sacchettino in puro lino ecrù con la sua iniziale a punto croce ricamata in verde salvia...?



Dentro prodotti dell'Erbolario all'olio di oliva e fogli profumati per la biancheria.
Fa una certa sicurezza sapere che ci sono amiche che se hai bisogno...ci sono!
E non c'è solo lei, c'è anche Dart, e Chiara e Dani e altre...se ho bisogno e sono sola so che su di loro ci posso contare!


E dopo questi due post lunghissimi devo dedicare un saluto e un affettuoso ricordo al piccolo coniglietto bianco di mia sorella, al grassoccio Mao e alla dolce cagnolona Olga che non sono più con i loro padroni...

lunedì 26 settembre 2011

di cani, di gatti e di amiche (prima parte)

Ho sempre amato gli animali, in particolare i cani.

I miei genitori affaticati da quattro figli non ne hanno mai voluto sapere di avere un animale in casa (a meno che non fosse di peluche), e adesso da adulti sia io che mia sorella e mio fratello abbiamo gatti o conigli o pesci o una fidanzata con animali.

Galattico il gattone di mia sorella, Arturo.
Bianco, un gattone di campagna, circa 6 Kg, , se ne stà tutto il giorno a zonzo.
Ha una adorazione totale per mia sorella.
E' capitato che in uno slancio di affettuosità felina abbia portato in casa anche il suo amico Pallino (un tigrato rosso) e insieme se ne stavano belli tranquilli e rilassati sul letto di mia sorella che quando se ne è accorta...immaginatevi voi la scena.



Arturo mi odia.
Semplicemente perchè sono stata io a portarlo dalla veterinaria per farlo sterilizzare.
E secondo me a distanza di 3 anni se ne ricorda.

I miei primi approcci con i cani li ho avuti fin da piccola.
Non mi dimenticherò mai di Colombo, il cane della piccola pensione di montagna, adorato da tutti i bambini che affollavano "La Perticara", un salsicciotto bianco frutto di chissà quale incrocio, con qualche macchia caffèlatte quà e là.
Certo che lui non si tirava indietro, affettuoso con tutti, quel birbante!
Ci sapeva fare, e riusciva a ottenere sembre qualche "assaggio" delle merende di quei pomeriggi spensierati, ovviamente pane e prosciutto o pane e marmellata.
Altri tempi, bellissimi, divertenti, spensierati...
Nessuno però si avvicinava a Diuk, il pastore tedesco, grosso, altero, non ci degnava di una occhiata, troppo impegnato ad adorare i padroni.
Ma non ci abbaiava mai, nè se la prendeva con quello scapicollato del suo collega Colombo che si accaparrava tutte le attenzioni e le coccole che una dozzina scalmanata di ragazzini poteva regalare.



Mi ricordo anche di Sofia, il barboncino marrone di mia zia, cavolo, come tirava il guizaglio!
E ancora Rinty, pelosone e giocorellone, anche lui montanaro dei vicini di casa.
Sentiva arrivare la macchina e arrivava a corsa per giocare.


Poi è stata la volta degli incontri ravvicinati con il mondo felino.
Il mio primissimo contatto non è stato dei migliori.
Duchessa (un nome, un programma) persiano bianco di nostri amici modenesi.
Impossibile avvicinarsi. Ringhi, soffi e tentativi di graffi.
Se me la trovavo davanti cambiavo strada.
La convivenza con Duchessa era impossibile. Ma non solo per noi ospiti dai nostri amici, ma anche per loro stessi!
Però un gatto solo a volte non basta e così entrò a far parte della famiglia modenese anche Minou.
Adorabile Minou! Una siamese dolcissima e coccolissima! Un tesoro di gattina!

Qualche rapida carezza a Ulisse, anche lui siamese, il gatto della mia compagna di banco.
Lui se ne stava per conto suo.
Ogni tanto entrava in stanza dove studiavamo, guardava un po la situazione, passava dalla padroncina per una grattatina sulla schiena e se ne andava.



Poi ancora qualche contatto con i cani delle varie amiche, la conoscenza con Kora, il boxer della mia vicina di casa livornese, Gina, jack russel, di Pavia, e ancora Flora dolcissima Cavalier King Charles e infine Perla e Oro, due bellissimi golden retriver.

Ovviamente tutti di amici o amiche...finchè non ci è venuta la voglia (senza parlare delle incessanti richieste dell'aliena) di un animalino che scorrazzasse per casa.
E così è arrivato Leo.



Lui non è molto affettuoso, non si fa prendere in collo e se ne sta molto per i fatti suoi.
Insomma, il desiderio di stringere un batuffolo peloso era rimasto.

E anche la voglia di prendere un cagnolino...magari un border collie.
Sì, proprio un border collie.

Ma è stata la conoscenza con due gatti particolari che mi ha fatto cambiare idea.
Due esemplari da mostra, meravigliosi galattici, dolcissimi, una nuvola di delicatezza...due ragdoll di una mia amica.

Sono rimasta impressionata dalla loro docilità e dolcezza, dal loro sofficità e dalla loro assoluta fiducia nei miei confronti, meravigliosi, non ci sono altre parole per descriverli.




Così mi sono innamorata dei gatti.
Abbiamo cercato tantissimo su internet, cercando anche di farci una idea ben precisa del carattere che a grandi linee contraddistingue ogni razza.
I gatti europeii sono stati accantonati da mio marito solo per il carattere un pò più..."spensierato" e dopo essersi ricordato del suo gattino che liberamente si arrampicava sulle tende come se fosse stato Tarzan.
Ovviamente la mamma di mio marito seppe gestire la situazione...dopo una settimana il gattino era ritornato dove era stato preso, stessa sorte subì anche un barboncino nero arrivato pochi mesi dopo.
Posso solo immaginare il dolore e il dispiacere di un bambino di 7/8 anni.
Prendere un animale in casa è un grosso impegno, non bisogna mai farlo se non si è consapevoli e convinti di quello che si sta per fare.


Insomma, dicevo, mi sono così innamorata dei gatti.
Anzi, sono follemente innamorata dei miei gatti.
Così da quattro anni fanno parte della nostra famiglia anche loro, Ambra e Rambaldo.



E siamo solo alla prima parte...

mercoledì 21 settembre 2011

un piccolo ricamo per l'autunno

E' autunno.
Anche se sono giornate di sole splendido la mattina è freddino, ecco le prime felpe, i primi maglioncini.
Io ho già abbandonato le infradito (le mie inseparabili calzature estive) e durante le mezze stagioni indosso ballerine o sneackers.

E allora che c'è di meglio di un piccolo piccolo ricamino per annunciare questa bella e perchè no, in un certo senso anche struggente stagione?



Già, sono diventata un po pigra, solo piccoli lavori veloci e rilassanti.



Andando in giro per la blogsfera ho trovato questo carinissimo schema free di "Rainbow Gallery".
Lo potete trovare qui.




Io ho usato mulinè DMC, ispirandomi ai colori dello schema su tela emiane.



Un ricamo velocissimo, un micro cuscino profumato...